Castello di Pissignano

 Castello di Pissignano

Il castello di Pissignano, fondato nell’XI secolo, è un tipico esempio di castello di pendio con torre di vedetta in alto, alta e slanciata, e mura degradanti verso la pianura a forma triangolare. Sotto la torre di vertice se ne trova un'altra a pianta pentagonale, utilizzata in passato come campanile della parrocchiale.
Le case sono disposte a terrazzi degradanti e ancora mantengono l'impronta medioevale. 
Nel 1155 ospitò Federico Barbarossa con le sue truppe dopo la distruzione della città di Spoleto. Durante il medioevo e negli anni a venire, il castello fu oggetto di lotte e contese tra Spoleto e Trevi, con vari passaggi di mano, assedi e battaglie combattute, rimanendo poi territorio sottoposto al Ducato di Spoleto fino al XVIII secolo circa. Nel Giugno del 1799 il castello fu devastato dalle truppe francesi, che saccheggiarono l'intera comunità. Dopo la sua ricostruzione durante il periodo fascista fu sede di un campo di prigionia. 
Il castello è stato ristrutturato negli anni 70 del secolo scorso su iniziativa di un gruppo di professionisti tra cui architetti, ingegneri, artigiani ed imprenditori guidati da Antonio Meneghetti. Il borgo viene rinominato “Lizori”, un toponimo di fantasia che trae origine da Lì”, avverbio di luogo, dove,“Zo”, etimo del verbo greco vivere e “Ri”, sempre dal greco antico, orao, ossia vedere. “Lì dove la vita vede”, “lì dove la vita si contempla”. Trasformato in una fucina d’arte e di cultura umanistica, è sede di botteghe d’arte e luogo dove si organizzano corsi e convegni.  
 











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